venerdì 30 maggio 2014

MorireTE....pensando ai democristiani

Mio zio era arcivescovo, democristiano convinto di quelli accaniti. Mio padre e i miei zii comunisti vecchi razza, atei ( mi chiamo Tania perchè Tania era la compagna del Che durante la spedizione boliviana). Mi ricordo le discussioni infinite durante i pranzi di Natale, la differenza di base, di idee, di analisi tra i 2 maggiori partiti dell'epoca. Io ero piccola, ma rimanevo incantata. Adesso paragonare il PD di oggi alla DC significa, perdonatemi, conoscere poco la storia o non aver mai fatto analisi approfondita dell'elettorato italiano. Il Punto forte della DC era il SUD, cosa che non succede a noi. La distribuzione territoriale non è un fattore di poco conto, perchè ti fa anche capire che genere di elettorato ti vota.
Non vi riempite la bocca di parole che non conoscete, o forse conoscete poco.

lunedì 19 maggio 2014

La lupara bianca.

Leggere termini come "lupara bianca" durante una campagna elettorale mi fa riflettere e chiedere come sia possibile che siamo caduti così in basso, arrivati a tanto. 

Mi viene in mente un pezzo de Il Gattopardo " lo hanno trovato morto sulla trazzera che va a Rampinzeri con dodici lupare sulla schiena". 

Quelle dodici lupare, sono diventati 12 brividi sulla mia schiena.

domenica 18 maggio 2014

Una campagna elettorale con le parole di Pasolini che rimbombano in mente.

Noi siamo un paese senza memoria. Il che equivale a dire senza storia. L’Italia rimuove il suo passato prossimo, lo perde nell’oblio dell’etere televisivo, ne tiene solo i ricordi, i frammenti che potrebbero farle comodo per le sue contorsioni, per le sue conversioni. Ma l’Italia è un paese circolare, gattopardesco, in cui tutto cambia per restare com’è. In cui tutto scorre per non passare davvero. Se l’Italia avesse cura della sua storia, della sua memoria, si accorgerebbe che i regimi non nascono dal nulla, sono il portato di veleni antichi, di metastasi invincibili, imparerebbe che questo Paese speciale nel vivere alla grande, ma con le pezze al culo, che i suoi vizi sono ciclici, si ripetono incarnati da uomini diversi con lo stesso cinismo, la medesima indifferenza per l’etica, con l’identica allergia alla coerenza, a una tensione morale.
Pier Paolo Pasolini. Scritti corsari - 1975