martedì 26 marzo 2013

Chi di Troll ferisce....di troll perisce!


“Da mesi orde di trolls, di fake, di multinick scrivono con regolarità dai due ai tremila commenti al giorno sul blog. Qualcuno evidentemente li paga per spammare dalla mattina alla sera. Questi schizzi di merda digitali si possono suddividere in alcune grandi categorie…ecc ecc ecc”.

Ma benvenuto in rete Grillo!

Ti sei accorto solo adesso dell’ invasione dei troll e dei fake? Fino ad oggi hai frequentato  una rete parallela, a noi sconosciuta?
“ Il potere della rete”, che tu osanni ogni tre per due comincia a stare stretto?
La democrazia 2.0 non si riesce più a gestire?
Queste parole stupiscono molto, visto che sono state dette da uno che vive, ed ha basato il suo successo grazie alla rete. La comunicazione online è anche questo. Ci sono i provocatori, quelli interessati, quelli che si vogliono confrontare realmente, quelli che insultano.
Ma come fare a distinguerli? Classificando tutti come “ schizzi di merda digitali” non si offende anche chi segue il movimento ma vuole essere critico?  Lo sappiamo che Grillo non ama il contraddittorio ma la democrazia dal basso in questo modo è inesistente.
Eliminando i commenti scomodi si pensa di fare un favore al movimento? La libertà, l’uno vale uno è già scomparsa? Tutto eliminato con un click?
Da mesi e mesi le bacheche di tutti gli esponenti politici su facebook e i profili di tantissime persone su twitter ( compreso il mio) sono stati attaccati pesantemente da “ troll e fake” grillini, ma li pagavi tu Grillo?
Mi chiedo…ma come farai a proporre le consultazioni online, per decidere le proposte da presentare con i tuoi deputati, se in rete girano questi schizzi digitali? Sarà la rete a decidere o solo chi conviene a te?
SIAMO CIRCONDATI!!
Sì da fake e da troll……anche Grillini.

lunedì 25 marzo 2013

Un po' di chiarezza sul ruolo della Direzione Nazionale PD


Un Partito, in quanto tale, ha degli organismi interni che decidono, insieme, le linee guida, l'indirizzo politico e le decisioni da prendere. Questi organi sono essenziali per creare equilibrio e per decidere insieme un'eventuale strategia.

Tra i vari organi abbiamo anche la DIREZIONE NAZIONALE ( stabilita da statuto). 



La direzione è un organo d' indirizzo politico, quindi importantissimo.
Non partecipare significa non voler scegliere e non volere neanche contestare ( nel caso in cui qualcuno non fosse d'accordo) eventuali scelte.

Vi allego la parte dello Statuto interessata.


Articolo 8.
(Direzione nazionale) 

1. La Direzione nazionale è organo di esecuzione degli indirizzi dell’Assemblea nazionale ed è organo d’indirizzo politico. Esso, ai sensi del proprio Regolamento, approvato con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, assume le proprie determinazioni attraverso il voto di mozioni, ordini del giorno, risoluzioni politiche e svolge la sua funzione di controllo attraverso interpellanze e interrogazioni al Segretario e ai membri della Segreteria.

2. La Direzione nazionale è composta da centoventi membri eletti dall’Assemblea nazionale, con metodo proporzionale, nella prima riunione successiva alle elezioni di cui all’articolo 9, e da quattro rappresentanti eletti nella medesima riunione dai delegati all’Assemblea nazionale della Circoscrizione estero.

3. Sono inoltre membri di diritto della Direzione nazionale: il Segretario; il Presidente dell’Assemblea nazionale; i Vicesegretari; il Tesoriere; il massimo dirigente dell’organizzazione giovanile; i Presidenti dei gruppi parlamentari del Partito Democratico italiani ed europei; i Segretari Regionali. L’Assemblea nazionale, prima di procedere alla elezione della Direzione nazionale, determina gli ulteriori componenti di diritto in relazione ai ruoli istituzionali assolti dal Partito a livello nazionale e locale nella legislatura in corso. Il segretario nazionale può chiamare a farne parte, con diritto di voto, venti personalità del mondo della cultura, del lavoro, dell’associazionismo, delle imprese.
La Direzione nazionale può dar vita a suoi organi interni per organizzare la propria attività. 

4. La Direzione nazionale è presieduta dal Presidente dell’Assemblea nazionale, che la convoca almeno una volta ogni due mesi. In via straordinaria deve essere convocata dal Presidente se lo richiedano il Segretario o almeno un quinto dei suoi componenti.

Essere dirigenti di un partito significa rispettare anche i propri organismi. 

In caso fossi contraria ad alcune scelte parteciperei lo stesso proprio per dire le cose ai diretti interessati presentando eventualmente contro proposte. 

Il non partecipare significa non prendere posizione e in un momento come questo il non prendere posizione è una scelta di comodo. Non altro.

giovedì 21 marzo 2013

Ultimo rapporto Censis...Sud già nel baratro? Fate presto!!

Leggendo l’ultimo rapporto Censis sul Mezzogiorno dire che la situazione è drammatica è poco. Un’Italia spaccata in due.  Un divario sempre più ampio con il Nord.
Anni ed anni di politiche fallimentari, “ Legocentriche” hanno portato a questo. Un Sud abbandonato, spopolato, senza prospettive.


Scrivo alcuni dati giusto per capire e magari per aiutarvi ad analizzare anche voi la situazione.
Nel Mezzogiorno il PIL si è ridotto del 10%  a fronte di una flessione del 5,7%registrata nel Centro-Nord.
livelli di reddito del Mezzogiorno sono inferiori a quelli della Grecia(17.957 euro il Sud, 18.454 euro la Grecia).
Dal 2008, ad oggi il Mezzogiorno ha perso più di 300.000 posti di lavoro, il 60% del totale dell’occupazione persa in Italia. Tra il  2007 ed il 2011 gli occupati dell’ industria meridionale si sono ridotti del 15,5% a fronte di una flessione che nel Centro-Nord è stata del 5,5%.  Degli oltre 505.000 posti di lavoro persi tra il 2008 ed il 2012 in Italia, il 60% ha riguardato il Mezzogiorno.
E non solo: i dati più allarmanti riguardano la scuola.
Riduzione delle immatricolazioni all’ Università : Sicilia (-25,8%), in Calabria (-19,5%) e Sardegna (-16,8%) e il rapporto parla di “ disillusione per università“. (Studiare non serve più, perché una laurea non ti permette di trovare un lavoro).
I giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non si formano, i cosiddetti Neet, sono molto più numerosi in tutte le regioni meridionali che nel resto d’Italia.  Nel Mezzogiorno infatti tocchiamo il 31,9% superando la media nazionale che si attesta al 22,7%.
Dati allarmanti anche nel settore Sanità:  Dal 1995 al 2009 il numero assoluto di posti letto pubblici si è ridotto del  36,1% e quello dei posti letto accreditati del 22,1%. Le regioni in cui si è rivelata una forte propensione alla fuga dal proprio servizio sanitario sono al Sud e prima di tutte la Calabria. Il 25,8% dei residenti dell’ Italia meridionale ritiene inoltre che pagando si ottengano servizi migliori contro 16,3% del Nord, quindi si sceglie la sanità privata o andare fuori regione: il 57% nel Centro ed addirittura 70% nel Mezzogiorno.
Con questi dati è difficile parlare di progetti, di mettere in campo idee, c’è tutto un sistema che non funziona. Un Sud che sta crollando su stesso.
Anzi permettetemi la domanda, un Sud già nel baratro?
L’effetto domino è inevitabile.  Senza il Sud, senza progetti seri per far ripartire questo motore, l’Italia non parte.
Se non facciamo ripartire l’economia in queste regioni è l’intera nazione a pagarne.
Serve un governo per questo Paese, serve il prima possibile.
FATE PRESTO.

mercoledì 20 marzo 2013

Cara amica mia, Tu hai vinto. Loro, come sempre, hanno perso.


E così all'improvviso ti svegli…e ti ricordi di vivere in una terra "malata".
Non perché prima non lo sapessi ma a volte le scosse, soprattutto quelle negative, servono a svegliare un popolo che ama il " sonno profondo" ...( Tomasi di Lampedusa nel Gattopardo fa una descrizione perfetta).

Sola, in camera mia, musica di sottofondo e un messaggio su facebook: “ Valentina è stata minacciata di morte”. Il gelo. Non posso descrivervi quello che ho provato.

Valentina è una mia amica, una ragazza di 31 anni, siciliana. Militante come me del Partito Democratico, segretaria della Confsal a Ragusa.Una lettera anonima gli è stata recapitata a casa. Poche e precise parole ma con chiari riferimenti.

Lei è tranquilla “un gesto intimidatorio che non mi intimidisce affatto chi credeva che la mia attività si arrestasse ha fatto male i conti”.

Chi la conosce, come me, non aveva il minimo dubbio, ma da giovane ragazza del  Sud quando succedono queste cose ti poni molte domande. Se sia il caso di continuare, se sia il caso di rimanere in questa terra che  Noi amiamo immensamente…ma,...Lei…. ci ama?  Ci merita? 
Merita persone che lottano ogni giorno per avere giustizia, diritti, libertà, LEGALITA’?

Corrado Alvaro diceva che « La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile ».

Cara amica mia. Tu hai vinto.Loro, come sempre, hanno perso.

La pioggia non spenga la speranza nel Sud


In un pomeriggio di pioggia, con 2 amici decidiamo di fare un giro al Centro Commerciale, unico posto disponibile e al chiuso in questa triste provincia di Vibo Valentia. (Premetto che non mi recavo lì da Natale). Appena arrivati noto pochissime macchine nei parcheggi. Entrando il tutto viene confermato. La metà dei negozi chiusi e gente impegnata solamente a fare la spesa al supermercato.
Da ragazza impegnata in politica ovviamente la mente viaggia e viene automatico fare 2+ 2.
Sappiamo tutti che la crisi esiste da anni, non voglio analizzare questo, ma in mezz’ora ho dato la risposta alla domanda che in tanti mi hanno posto in questi giorni : Come mai tanto astensionismo nella tua provincia alle scorse elezioni? (Vibo Valentia e Crotone maglia nera, le province con la più alta %). Una provincia dove non sfonda nemmeno il M5S, dove il PD è il primo partito ma si perde come coalizione.
La rassegnazione, il non arrivare a fine mese, vedere i proprio sogni svanire, per quale motivo la gente dovrebbe votare? A chi dovrebbero affidarsi queste persone? Come far tornare la speranza in una terra che sta morendo, che vede i suoi figli emigrare nuovamente?
L’altro giorno leggevo sulla Gazzetta del Sud più o meno la stessa cosa, in 2 mesi anche a Cosenza circa 50 attività hanno messo i lucchetti alle loro saracinesche. I dati Istat inoltre confermano questo trend negativo,  il tasso di disoccupazione giovanile al Sud  supera il 50% suddiviso nel 46,7% per i maschi e 56,1% per le donne.
Anni ed anni di mal governo, di slogan “finti” per il Sud hanno portato a questo. La gente preferisce non votare o affidarsi  (es. il caso di Cosenza, M5S primo partito) ai candidati del M5S  e il perché è logico: vogliono essere rappresentatati da persone che possono capire i loro problemi quotidiani in quanto, anche loro , li vivono sulla propria pelle.
Una campagna elettorale che metta al centro il Mezzogiorno non basta più, perché ovviamente la gente non ci crede, è disillusa.
Come uscire da questo tunnel tremendo è la domanda che mi pongo.
L’unica risposta che riesco a darmi è che la politica deve tornare in mezzo alla gente, ascoltare i suoi problemi, dare risposte concrete, puntare su candidati del luogo, impegnati sul territorio , ma vedere che anche adesso a elezioni terminate  si parli di altro fa male.
I problemi interni del nostro partito non interessano alle persone.
Non interessano i dossier, i congressi, la gente vuole risposte immediate sul lavoro. Se c’è qualcuno, che nel PD pensi che i congressi e il “ rinnovamento” possano servire a recuperare l’elettorato e a risolvere i problemi dell’Italia si sbaglia di grosso. Questi sono problemi nostri non delle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese.
Ma per far tornare la speranza nel Sud la politica da sola non basta più, serve una riscossa civica. La rassegnazione non può impadronirsi delle nostre menti.  Non possiamo assistere inermi allo spopolamento delle nostre regioni.
Rita Levi-Montalcini diceva: “Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva”.

ed eccomi anche qua....

Si sta come Alice, nel paese della meraviglie. In un BLOG!

ECCOMI. :)