Mi limito a raccontare la mia storia. Quella di una “ normale” 29 enne
Calabrese.
Sono nata e cresciuta in un piccolo paesino della provincia
di Vibo Valentia, un comune di 1600 anime.
Genitori calabresi, papà impiegato, mamma casalinga ( per
scelta tende sempre a precisare lei) .
Mi sono diplomata al liceo classico e a 18 anni, appena
compiuti ( ho fatto la primina) mi sono iscritta all’Università a Milano,
Scienze politiche.
Ricordo ancora il primo viaggio in treno con mamma e papà.
Mi hanno accompagnato loro, era luglio, esami di maturità appena terminati. Il caldo
afoso di Milano ci ha dato il benvenuto. Insieme tutti e 3 a cercare casa, e a
fare le lunghe interminabili file alle segreterie studenti.
A Settembre sono definitivamente partita, da sola. 18 enne. Prima
casa trovata fuori Milano, a Rho.
Eravamo in 3.
2 ragazze ed 1 ragazzo.
Avete letto bene, “
casa mista”. ( Focu, un padre Calabrese che permette queste cose?? Eh sì … ESISTONO).
Ho vissuto a Milano per 2 anni. Mi sono trovata malissimo.
Ambiente freddo. Gente ancor di più. Non potrò mai dimenticare quel giorno in
cui mi tagliai il polso con una scatoletta di tonno, sanguinante per le strade
con una maglietta intorno al braccio a cercare un taxi. Nessuno si fermò a chiedermi
se avessi bisogno. (In Calabria non sarebbe successo).
Mi sono poi trasferita a Roma, dove ho terminato lì i miei
studi. Dove ho iniziato a lavorare e ad addentrarmi nel
mondo della Politica. ( Focu, una ragazza di 20 anni, Calabrese che entra in un
mondo fatto prevalentemente di uomini e il padre non gli dice niente?? Eh sì,
ESISTONO).
Dopo la laurea sono ritornata in Calabria. I motivi sono
tanti, economici, personali , voler costruire qualcosa di positivo a casa mia.
In questa terra “ tremenda” continuo a fare politica. Molte
volte mi ritrovo ad essere l’unica donna seduta ad un tavolo ma “ Statti queta
tu si fimmina” a me non l’ha mai detto nessuno, anzi, molte volte sono io a
dire “ Statti quetu tu si masculu e certi cosi ne capisci”.
Ebbene sì, anche in Calabria esistono, e siamo in tante,
donne libere e pensanti. Come esistono donne sottomesse, ma questo purtroppo
succede in tutta Italia. O i mariti violenti di Treviso sono diversi da quelli
Calabresi? O le donne violentate e uccise in Piemonte sono diverse dalle
nostre?
Nella mia vita ho sempre fatto le mie scelte da sola, i miei
genitori non sono mai entrati nelle mie cose e se lo hanno fatto solo ed
esclusivamente per darmi “ consigli”. Stessa cosa nei rapporti con i ragazzi. Ho avuto le mie storie come qualsiasi altra 30
enne e mi sono sempre confidata con i miei
e non mi hanno mai detto “ svergognata” ma… “ trova una persona che ti
vuole bene, il resto conta poco”.
Un’altra Calabria esiste. Ma forse fa più comodo e più “
chic” dire altro.