domenica 10 novembre 2013

Argomento serio @Matteorenzi, ma facciamo chiarezza. #Pensioni e " Qualità" ?

Si tratta di un argomento serio, come dice Renzi sul suo stato facebook, e c’è poco da ridere ma… c’è da specificare.

Anche oggi…. facciamo chiarezza.

Col sistema retributivo la pensione viene calcolata sulla retribuzione annuale percepita  negli ultimi dieci anni, dalla quale scaturisce una retribuzione media settimanale che moltiplicata per il n° di contributi e per un coefficiente fisso calcola la pensione.

Il sistema contributivo  invece prende come base non la retribuzione ma i contributi effettivamente versati. Senza scendere in tecnicismi questo comporta un calo delle pensioni di circa il 30%. Il pensionato livornese a Servizio Pubblico, si sarà confuso tra i vari sistemi, da Renzi non essendo tecnico non mi aspettavo correzioni tecniche, chiedo solo: che mi spieghi cosa intende per qualità.
Dipende dall’importo della pensione?

 La Corte Costituzionale stessa lo contraddice per il semplice fatto che l’importo della pensione dipende sempre dal versato, dal lavoro e dalla busta paga, non ha rubato niente il pensionato di 7000 euro, anzi insistendo col contributo di solidarietà si crea iniquità non equità. A lungo andare le pensioni che hanno versato contributi minori, se mi blocchi quelle maggiori, percepiscono lo stesso importo di quelle maggiori. Capisco che si chieda un contributo in un momento di  crisi ma non si può continuare con la solita politica di far pagare sempre i pensionati e il lavoro dipendente e altri “ santuari” non si toccano e non si citano.
Il contributo di solidarietà qualitativo lo farei pagare per esempio a chi percepisce una pensione INPS senza aver mai lavorato, coi cosiddetti contributi figurativi che la legge riconosce a chi si mette in aspettativa per motivi politici e sindacali.
I politici sanno bene cosa dico e anche i sindacati.
Lo farei pagare a chi col sistema retributivo percepisce il 20/30% in più del versato.
Bastava una legislatura per percepire un vitalizio a 50 anni di età di circa 3000/3500 euro mensili. Un normale lavoratore questa cifra la raggiunge con retribuzioni alte e dopo 40 anni di lavoro. Oggi i politici da 50 anni l’hanno portato a 60, perché non 66 anni e 3 mesi ( ad oggi perché aumenterà con gli anni) come gli altri lavoratori? Parliamo di equità,  cerchiamo di essere credibili allora.

Qualità? Renzi  più che nuovo e novità ripete politiche vecchie e vizi di chi cerca di colpire il ceto medio italiano spina dorsale del nostro sistema produttivo. Sarebbe più qualitativo che le pensioni dei politici, dell’alta burocrazia statale venissero ricalcolate col sistema contributivo ed il percepito in più versato nelle casse dello Stato. Non morirebbero di fame e l’Italia ci ringrazierebbe. Non si può fare perché una legge non può essere retroattiva e tocca diritti acquisiti, tocca santuari? Allora  perché non si alza il contributo di solidarietà a queste categorie per un tempo limitato, diciamo 3 anni, al 50%?

Qualità?  A pagare sono sempre i soliti noti, e a chi la pensione se la è guadagnata col lavoro e mettendoci  i soldi di tasca propria, non dipingiamoli come fossero ladri e usarli come limoni da spremere, ad altri limoni ingrassano sempre più. Mi spieghi Renzi il “qualitativo” perché posso continuare a parlare di pensioni, solidarietà ed equità e qualità.

Se la sinistra non comincia a fare discorsi nuovi e partendo davvero dal lavoro e dai lavoratori, facendo secondo me anche un po’ di autocritica, non saremo credibili. E’ qualitativo colpire i ceti alti non quello medio che si sta impoverendo sempre più. Che facciamo, lo facciamo scendere in basso e poi ci erigiamo a paladini del ceto basso che si allarga? Come politica mi sembra schizofrenica, in sintonia con l’andazzo del capitalismo moderno che allarga sempre più la forbice ricchi/poveri.
Renzi chieda pure a chi vuole, io chiederei ad altri soggetti e non al pensionato livornese, cambierei il sistema anche delle retribuzioni d’oro e delle buonuscite d’oro, dei doppi tripli e molteplici incarichi che genereranno pensioni d’oro.


Aria nuova a sinistra? Non sia la solita demagogia, Renzi non mi convince… nulla di personale si intende. 

sabato 9 novembre 2013

Lettera aperta a @matteorenzi: #Pensione di reversibilità, solidarietà ed ultimi.


Strano che chi si professa di centrosinistra e pure cattolico dichiara, nella trasmissione di Santoro “ Servizio Pubblico” di essere contro la pensione di reversibilità.

Cerchiamo di fare chiarezza.

La pensione scaturisce da un versamento contributivo trattenuto sulla busta paga dei lavoratori, con il patto tra Stato e cittadini, regolato dalle leggi, che dia sostentamento nei momenti della vita critici e di bisogno.
Nella vecchiaia perché non si ha la forza di lavorare o, nella malattia.

Il versamento è come un’assicurazione , lo Stato OBBLIGA i cittadini al versamento.

Uno Stato serio se obbliga il cittadino deve rispettare i patti, sennò si profila l’appropriazione indebita, oppure , nel caso contrario si deve togliere l’obbligatorietà, ma questo significherebbe oltre che privatizzare la previdenza (discorso più di destra che di sinistra), far saltare l’architettura del nostro sistema previdenziale e lo stato sociale stesso. Le pensioni si sostengono ancora sul pagamento dei contributi di chi ancora lavora, senza obbligatorietà come si pagherebbero le pensioni?

Riguardo allo specifico delle pensioni di reversibilità, una vedova (i beneficiari sono a maggioranza donne), che magari non lavora ed era sostenuta dallo stipendio del marito, in caso di morte, dopo che lo Stato ha regolarmente trattenuto sulla busta paga i contributi, con il patto cui dicevo prima, non riconosce il diritto di avere ciò che il coniuge ha versato, che Stato è?

Dovrebbe come minimo tornare alla vedova i contributi versati per gli anni lavorati, con gli interessi legali e la rivalutazione monetaria e dargliele una tantum, e lo stesso dovrebbe fare col datore di lavoro che versa circa il 34% mensile sulla busta paga come monte contributivo, sennò sarebbe uno Stato disonesto, paramafioso.
Alla vedova vi ricordo che spetta il 60% della pensione che spetterebbe al marito se fosse rimasto in vita, quindi una famiglia si troverebbe col 40% in meno di reddito già con le leggi vigenti, se non ha figli minorenni o studenti fino ad un massimo di 26 anni di età e se nel corso legale di laurea.
Una vedova con figli maggiorenni, universitari fuori corso o maggiori di 26 anni, magari disoccupati o precari, si trova di  colpo il 40% in meno di entrate, aggiungiamo dramma al dramma. Uno Stato che nei momenti di difficoltà della vita non aiuta i propri cittadini (con soldi che loro stessi hanno versato) è uno Stato barbaro. Il discorso cambia col sistema contributivo ma andrà a regime tra decenni . Noi giovani avremo pensioni da fame verso i 70 anni di età, bisogna rivederlo specie sulle rivalutazioni.

Dov’è la solidarietà, la tutela degli ultimi? la maggioranza delle pensioni di reversibilità sono pensioni al minimo o poco più, intorno i 500 euro mensili, ma se fossero superiori sono sempre frutto di trattenute e versamenti, non sono un regalo dello Stato.
Con tanti sprechi, stipendi d’oro che generano pensioni d’oro, privilegi , per non parlare delle pensioni liquidate con contributi “ figurativi”, cioè non di lavoro come le aspettative, spesso fasulle (meglio chiudere la parentesi) Renzi con chi se la prende… con le vedove!!!  sempre protette anche quando non esisteva ancora l’INPS con costruzioni di orfanotrofi e aiuti che la solidarietà umana e cristiana ha sempre sostenuto.

Mi chiedo cos’è la sinistra e cos’è di sinistra. La parola proletario deriva dalla parola “prole”;  quando un tempo moriva il coniuge e la donna rimaneva  con prole e senza sostentamento, la società dava alla vedova la possibilità di prendere il posto del marito, non la lasciava da sola. Si trattava di lavori faticosi e il concetto di “proletario” ha un significato storico e associato agli ultimi. Un conto è razionalizzare il welfare un altro è smantellarlo, un conto ancora più grave è smantellarlo partendo dal basso, dagli ultimi.
Le assicurazioni private e le banche si stanno già sfregando le mani… piatto ricco mi ci ficco, a spese di chi? Tiferanno tutti per Renzi. Mi chiedo che tipo di società abbiamo in mente, e da che parte ci schieriamo, se  queste proposte allargano o diminuiscono la forbice sempre più larga tra chi ha e chi non ha. Mi chiedo se la sinistra esiste più o siamo buoni solo a scopiazzare, e pure male, concetti di destra liberista, finanziaria, monetaria, dove non c’è posto per le persone, diventano algoritmi e misurate in base alla produttività, ai bilanci, allo spread e ammennicoli vari e se piacciono alla BCE o alla Merkel.