giovedì 21 marzo 2013

Ultimo rapporto Censis...Sud già nel baratro? Fate presto!!

Leggendo l’ultimo rapporto Censis sul Mezzogiorno dire che la situazione è drammatica è poco. Un’Italia spaccata in due.  Un divario sempre più ampio con il Nord.
Anni ed anni di politiche fallimentari, “ Legocentriche” hanno portato a questo. Un Sud abbandonato, spopolato, senza prospettive.


Scrivo alcuni dati giusto per capire e magari per aiutarvi ad analizzare anche voi la situazione.
Nel Mezzogiorno il PIL si è ridotto del 10%  a fronte di una flessione del 5,7%registrata nel Centro-Nord.
livelli di reddito del Mezzogiorno sono inferiori a quelli della Grecia(17.957 euro il Sud, 18.454 euro la Grecia).
Dal 2008, ad oggi il Mezzogiorno ha perso più di 300.000 posti di lavoro, il 60% del totale dell’occupazione persa in Italia. Tra il  2007 ed il 2011 gli occupati dell’ industria meridionale si sono ridotti del 15,5% a fronte di una flessione che nel Centro-Nord è stata del 5,5%.  Degli oltre 505.000 posti di lavoro persi tra il 2008 ed il 2012 in Italia, il 60% ha riguardato il Mezzogiorno.
E non solo: i dati più allarmanti riguardano la scuola.
Riduzione delle immatricolazioni all’ Università : Sicilia (-25,8%), in Calabria (-19,5%) e Sardegna (-16,8%) e il rapporto parla di “ disillusione per università“. (Studiare non serve più, perché una laurea non ti permette di trovare un lavoro).
I giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non si formano, i cosiddetti Neet, sono molto più numerosi in tutte le regioni meridionali che nel resto d’Italia.  Nel Mezzogiorno infatti tocchiamo il 31,9% superando la media nazionale che si attesta al 22,7%.
Dati allarmanti anche nel settore Sanità:  Dal 1995 al 2009 il numero assoluto di posti letto pubblici si è ridotto del  36,1% e quello dei posti letto accreditati del 22,1%. Le regioni in cui si è rivelata una forte propensione alla fuga dal proprio servizio sanitario sono al Sud e prima di tutte la Calabria. Il 25,8% dei residenti dell’ Italia meridionale ritiene inoltre che pagando si ottengano servizi migliori contro 16,3% del Nord, quindi si sceglie la sanità privata o andare fuori regione: il 57% nel Centro ed addirittura 70% nel Mezzogiorno.
Con questi dati è difficile parlare di progetti, di mettere in campo idee, c’è tutto un sistema che non funziona. Un Sud che sta crollando su stesso.
Anzi permettetemi la domanda, un Sud già nel baratro?
L’effetto domino è inevitabile.  Senza il Sud, senza progetti seri per far ripartire questo motore, l’Italia non parte.
Se non facciamo ripartire l’economia in queste regioni è l’intera nazione a pagarne.
Serve un governo per questo Paese, serve il prima possibile.
FATE PRESTO.

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