mercoledì 26 giugno 2013

L'Italia è una Repubblica fondata sul LAVORO...ma non per la mia generazione

                                                                 
Oggi è stato approvato il decreto sul lavoro, olèèè, tutti contenti, si parla di giovani, sì, ma quali giovani? 
Di cosa stiamo parlando? 

Analizzo solamente il punto incentivi per assunzioni: 
L’assunzione di cui al comma 1 deve riguardare lavoratori, di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, che rientrino in una delle seguenti condizioni:
a) siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; 
b) siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale; 
c) vivano soli con una o più persone a carico.


Età compresa tra i 18 e i 29 anni. 
(Chi vi scrive ne ha 30...ed è disoccupata!)

Per quale strana logica in Politica a 46 anni si è considerati GIOVANI e nel mondo del lavoro ci tagliate le gambe a 29 anni?

No, giusto per capire IO  a 30 anni in quale categoria dovrei rientrare? 
Nei giovani, nei giovani ma non tanto, nei grandi, nei vecchi o nei TRASPARENTI! Sì, perché sembra di stare in un centro di raccolta differenziata.


Poi sarei anche laureata,...eh sì, ho avuto la brillante idea di iscrivermi all'Università anni fa....madornale (O)Errore.

Anni ed anni di sacrifici per cosa? per sentirmi dire, a 30 anni, non sei più giovane?
Dateci un'etichetta qualsiasi, chiamateci anche PORELLI, tanto in questi anni ci avete detto di tutto.

Un'ultima cosa...
Ma ve la siete mai posta la domanda di " Come si possa sentire un 30 enne quando deve chiedere ANCORA i soldi a mamma e papà?" . 
Dopo che mamma e papà lo hanno mantenuto per anni all'università facendo sacrifici su sacrifici? 

Ve la siete mai posta  la domanda di come si possa sentire un giovane che ha studiato e che deve chiedere anche 5€ per una ricarica telefonica? 

CI SENTIAMO DELLE NULLITA' . PER COLPA VOSTRA.

1 commento:

  1. Io di anni ne ho 27, rientro in quello schifo di decreto ma quoto anche le virgole.

    Un paio di giorni fa ho dovuto chiedere a mia madre i soldi per un paio di ciabatte, volevo morire. Questa è la situazione in cui ci hanno cacciato. Vivere a sbafo di nonni e/o genitori, senza futuro e speranza.

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